---- La presentazione della Lancia Thema Ferrari ----

L' esordio della Lancia Thema 8.32

Nel corso del mese di maggio dell' anno 1986 venne presentata una nuova particolare e pepatissima versione del modello, che nei due anni successivi alla sua presentazione aveva consolidato indiscutibilmente il suo successo, che venne denominata "Lancia Thema 8.32".

Il motore della Lancia Thema 8.32

La denominazione di tale versione traeva dunque la sua origine dal numero dei cilindri, 8, e dal numero delle valvole, 32 (4 per cilindro) presenti nel motore che la equipaggiava, che altro non era, se non una versione debitamente modificata e rielaborata del propulsore che all' epoca equipaggiava modelli quali la Ferrari 308 e la Ferrari Mondial.

Una vista del motore della Ferrari Mondial

Il motore in questione era stato sottoposto a una lunga serie di modifiche e adattamenti, che se da un lato ne avevano sminuito l' originaria cattiveria, diminuendo il valore massimo della potenza che era in grado di erogare, dall' altro, incrementandone le doti di progressività di erogazione della potenza e la dolcezza di erogazione della stessa, lo avevano ovviamente "addolcito", e reso molto più adatto all' impiego su di una berlina di prestigio, anzichè a quello su una sportiva pura.

La potenza massima che il propulsore era in grado di erogare si attestava comunque sul valore di 215 CV, anzichè sugli originari 250, un valore comunque in assoluto notevole, che all' epoca consentì al modello sulla quale era montato di fregiarsi del titolo di "berlina a trazione anteriore più potente del mondo".

In ragione dell' originario blasone del propulsore che la equipaggiava, questa particolare versione della Lancia Thema venne quasi immediatamente soprannominata con l'appellativo di "Thema-Ferrari", soprannome che conservò successivamente per tutto il corso della sua vita operativa.

Ovviamente sia il propulsore, sia il vano motore che l' accoglieva, dovettero subire una lunga e svariata serie di modifiche e adattamenti, allo scopo di consentire l'alloggiamento di un' unità propulsiva di dimensioni molto superiori a quella montata in origine, e per di più nata per un impiego completamente diverso.

Benchè i tecnici si fossero adoperati in ogni modo per risolvere i problemi derivanti da quanto esposto in precedenza, si dovette pagare il dazio, poichè spesso anche le più elementari operazioni di manutenzione si rivelarono macchinose e laboriosissime.

Per esempio, per effettuare l' operazione della sostituzione delle cinghie di distribuzione era indispensabile lo sgancio e lo smontaggio del motore, nonchè il suo successivo rimontaggio, naturalmente dopo aver effettuato la laboriosa sostituzione, e ciò richiedeva l' impiego di personale specializzato e ben addestrato, che rimaneva impegnato per diverse ore nello svolgimento dell' operazione.

 

Gli interni della Lancia Thema 8.32

La Lancia Thema 8.32 disponeva poi di interni curatissimi, sfarzosi e pacchiani, sostanzialmente un' orgia di pelle Poltrona Frau, alcantara e radica, corredati di un completissimo cruscotto, contraddistinto da un' impostazione molto sportiva, e dotato di una completissima serie di strumenti di foggia circolare, caratterizzati da una grafica di colore giallo, molto particolare e d' effetto.

 

Gli accessori della Lancia Thema 8.32

Esclusive e particolari pure le dotazioni, a partire dai poggiatesta posteriori a scomparsa automatica, adottati a partire dalla successiva immissione sul mercato della Thema Ferrari seconda serie (si sollevavano se dei sensori posti sotto i sedili posteriori rilevavano un peso di almeno 20 kg), per giungere sino alle sospensioni a gestione elettronica con taratura regolabile nell' opzione morbida o sportiva selezionabile tramite un comando posto sul cruscotto dal conducente.

Unica anche la caratteristica plancia (a richiesta su entrambe le serie ma standard sugli ultimi esemplari della seconda serie), classica e sportiva insieme, realizzata con strumenti analogici montati su un pannello di vera radica, e corredata di bocchette di areazione dal disegno in perfetto stile Ferrari.

Questa particolarissima versione della Lancia Thema era poi dotata di un singolare alettone estraibile, alloggiato in una nicchia ricavata nel cofano del vano bagagli posteriore, che grazie ad un ingegnoso meccanismo all' occorrenza poteva uscire e rientrare all' interno della nicchia stessa. L' estrazione o il rientro dell' alettone erano comandate dalla rotazione in un senso o nell' altro di una manopola calettata sulla stessa leva di comando dei tergicristalli, ma per dovere di cronaca va detto che la sua funzione fosse in massima parte scenografica, e che anche in posizione estratta avesse un' influenza assolutamente trascurabile sul comportamento dinamico dell' autovettura.

Belli e molto caratteristici anche i cerchi in lega, il cui disegno si ispirava largamente a quello dei cerchi in dotazione alle sportive prodotte dalla celebre casa di Maranello, e particolari e diverse rispetto agli altri modelli della gamma anche le molure che guarnivano la finestratura, brunite mediante l' utilizzo di una tecnica particolare, d' effetto e molto gradevoli esteticamente.

 

I colori della Lancia Thema 8.32

Fra i colori della scocca disponibili furono sempre molto apprezzati il " rosso winner metallizzato" (il colore degli esemplari utilizzati per il lancio dell' autovettura, e successivamente molto diffuso), il nero metallizzato, il "grigio quartz" metallizzato e il "blu blizzard metallizzato", mentre invece furono meno apprezzati i pur gradevoli  "grigio quartz metallizzato" (piuttosto raro), e il " verde reflex metallizzato", (il meno diffuso in assoluto).

Venne prodotta anche una serie particolare, composta da 64 esemplari, per l' esattezza 32 della prima serie e 32 della seconda serie, dipinta nel caratteristico rosso Ferrari. Le tonalità disponibili degli interni in pelle o in Alcantara erano due, ossia il nero e beige, e la carrozzeria era poi contraddistinta da una caratteristica decorazione, consistente in un doppio filo composto da due elementi di colore diverso, dipinto su entrambe le fiancate della carrozzeria e lungo il bordo del cofano del baule. Per l' esattezza l' abbinamento dei colori era il seguente, ossia il giallo e il rosso in abbinamento al colore rosso winner, il giallo e il blù in abbinamento al blu blizzard, il giallo e il verde in abbinamento al verde reflex, il giallo e il nero in abbinamento al grigio quartz, nonché il giallo e il grigio chiaro in abbinamento al colore nero.

 

Le differenze fra le varie serie prodotte

Le differenze di rilievo tra la Thema Ferrari prima e la seconda serie a livello estetico esteriore furono minime, e riconducibili sostanzialmente alla foggia dei proiettori anteriori, ma numerosi furono i dettagli minori che le differenziavano, poichè per esempio la prima serie era priva delle modanature sulle fiancate, riportava il logo 8.32 nel sottoporta, aveva il logo frontale 8.32 sovrastato dal tricolore, così come la targhetta posteriore era dotata di tricolore verticale, e gli "spruzzini" del tergicristallo erano collocati alla base del parabrezza e non sul cofano, come diversamente accadeva sulla seconda serie.

Ne vennero prodotti fra I e II serie 3.520 esemplari (2370 della prima serie e 1150 della seconda). All' interno di queste 3.520 unità, sono conteggiate 64 unità di una serie speciale numerata (32 per la prima serie ed altrettante per la seconda) dipinta nel classico color Rosso Ferrari.

Ne fu anche realizzato un unico esemplare in versione Station Wagon destinato all'Avvocato Agnelli, di colore argento Nürburgring e interni in pelle blu (non disponibili sulla berlina), e con tale modello la Lancia si confrontò all' epoca finalmente ad armi pari con l' agguerrita concorrenza straniera, costituita da autovetture quali la BMW M5, nonché dalla Mercedes-Benz 500E e dalla  Mercedes 190E 2.3 16V.

--- Il comportamento stradale della Thema Ferrari ---

Il responso dei test effettuati sulla Lancia Thema 8.32

Ovviamente gli operatori del settore, appena gliene si presentò l' opportunità, si gettarono a capofitto su di un autovettura che aveva già assunto connotazioni mitiche e leggendarie prima ancora di essere stata immessa ufficialmente sul mercato automobilistico dell' epoca, e la  nuova versione venne lungamente sottoposta al vaglio dalle testate giornalistiche più importanti del periodo, come Autocapital, Gente Motori e Quattroruote, che espressero in quei frangenti opinioni ampiamente positivi sull' autovettura, mettendone in risalto le doti estetiche e dinamiche, e in qualche caso producendosi anche in lodi sperticate ed eccessive.

La Lancia Thema Ferrari in effetti si dimostrò comunque capace di prestazioni di tutto rispetto, raggiungendo una velocità massima che sfiorava i 250 Km/h, e raggiungendo i 100 Km/h in meno di 7 secondi, mentre componenti quali impianto frenante (corredato ovviamente di dispositivo antibloccaggio ABS) , sterzo, sospensioni, frizione e cambio si dimostrarono molto efficienti e sempre all' altezza della situazione.

 

Le prestazioni della Lancia Thema 8.32

Il comportamento dinamico dell' autovettura fu giudicato sostanzialmente soddisfacente, ma taluni avanzarono dubbi e perplessità sulla scelta effettuata dai tecnici della casa madre di dotare una macchina così potente della trazione anteriore, anche perché in effetti la presenza di un propulsore pesante e così potente collocato anteriormente originava problemi di inerzia dello sterzo e più in generale di guidabilità. Un' altro problema era il continuo patinamento delle ruote anteriori, dovuto sia all' eccesso di coppia che esse dovevano sopportare, nonché alla mancanza di un dispositivo elettronico antipatinamento, che si manifestava nelle più svariate situazioni, e che causava ovviamente continue perdite di motricità, ed conseguente problematico controllo della direzionalità dell' autovettura.

---- Il responso commerciale della Thema Ferrari ----

Il giudizio degli esperti del settore sulla Lancia Thema 8.32

La vettura in questione si dimostrò in effetti valida nel complesso, e fu giudicata molto positivamente da coloro che la testarono, ma per una serie di motivi e di circostanze il responso commerciale che essa ottenne fu largamente inferiore alle aspettative che responsabili del Marketing Lancia avevano preventivato.

 

I fattori che ostacolarono la diffusione della Lancia Thema Ferrari

All' epoca la diffusione sul mercato di tale modello fu in effetti ostacolata da una serie di fattori, quali il regime fiscale che vigeva in Italia, che penalizzava pesantemente le cilindrate superiori ai 2000 cc., colpendole con l' applicazione dell' aliquota dell' IVA pesante, quella del 38%, che ne causava inevitabilmente un grosso incremento del prezzo di vendita, rendendone esageratamente esoso l' aquisto da parte degli eventuali acquirenti.

Non và dimenticato infatti che il prezzo di listino dell' autovettura nel 1987 già sfiorava i settanta milioni di lire, praticamente un prezzo di listino equivalente a quello di blasonate supersportive come la  Ferrari 308 o la Porche Carrera 3200, e comunque più del doppio rispetto a quello di una  versione 2000 Turbo I.e. full optional dello stesso modello.

Perdipiù nel corso degli anni successivi esso lievitò ancora ulteriormente, oltrepassando il muro dei cento milioni di lire nel corso dell' anno1991, e tale ordine di cifra sicuramente non rappresentava una bazzecola nemmeno per le robuste tasche dei suoi potenziali acquirenti, poiché all' epoca sborsando quella cifra si poteva acquistare un alloggio di medie dimensioni in una zona residenziale delle nostre città.

 

Le problematiche che afflissero la Lancia Thema 8.32

All' atto pratico poi, nonostante la roboante grancassa mediatica battuta in concomitanza con la presentazione di tale nuova versione sul mercato automobilistico dell' epoca dai mezzi di comunicazione di massa, che di fatto aveva contribuito alla mitizzazione del modello ancor prima della sua effettiva immissione sullo stesso, essa si dimostrò tutt' altro che immune da pecche e difetti, poichè su parecchi esemplari dell' autovettura si manifestarono una serie di problematiche, alcune di una certa gravità, tra le quali si possono annoverare una certa difettosità dell' iniezione che ne equipaggiava il motore, soggetta a continui malfunzionamenti, che specie sugli esemplari appartenenti alla prima serie diedero luogo ad inconvenienti anche gravi, come repentini cali della potenza erogata dal propulsore, o peggio ancora improvvisi e poco piacevoli arresti dello stesso,.

Nel contempo anche le  le più elementari operazioni di manutenzione si dimostrarono onerosissime e laboriosissime, e conseguentemente anche molto lunghe a livello di tempistica, poichè complicate oltremisura dalla particolare architettura dell' autovettura.

Anche i consumi di carburante si rivelarono all' atto pratico piuttosto elevati e in certi frangenti  addirittura proibitivi, anche in relazione alle pur elevate prestazioni che essa era in grado di sviluppare, rendendo i costi di gestione della stessa molto elevati, e Inoltre, la quasi contemporanea immissione sul mercato di modelli come la Lancia Thema 2000 Turbo I.e., e della successiva Lancia Thema 2000 I.e. Turbo 16, che costavano meno della metà, ed erano in grado di sviluppare senza difficoltà alcuna prestazioni analoghe o addirittura superiori a quelle fornite dalla plurifrazionata versione di punta della gamma, senza essere afflitte dalle sue pecche, e senza soffrire di penalizzazioni di natura fiscale, generò inevitabilmente una forma di poco salutare concorrenza interna, che commercialmente giocò pesantamente a sfavore della vettura in questione.

Il nefasto risultato del verificarsi di questa situazione fu inevitabilmente una repentina riduzione degli ordinativi relativi a questa singolarissima versione, i quali si ridussero rapidamente a cifre dell' ordine delle poche decine di unità, e che si manifestò dopo un iniziale favorevolissimo exploit.

 

Le leggende metropolitane che si diffusero attorno alla Thema 8.32

Singolari e pittoresche poi, le leggende metropolitane che si diffusero rapidamente attorno alla versione "8.32", in particolar modo attinenti alle sue prestazioni velocistiche e all' alettone estraibile posteriore di cui era dotata, che in realtà rivestiva funzioni più che alro di natura "scenografica", e in ragione di ciò esercitava in realtà un influenza praticamente nulla sul comportamento dell' autovettura.

Spesso non era difficile udire carrozzieri, meccanici, o semplici simpatizzanti del modello in questione proferire frasi del tipo: <<...L' alettone si apre automaticamente quando la macchina supera i 200 all'ora...>>  (in realtà ciò non risponde al vero, perchè il suddetto alettone era comandato da un umilissimo adattamento di un azionamento degli alzavetri, a sua volta azionato manualmente dal conducente...), oppure ancora frasi del tipo:  <<...la Thema Ferrari fà come niente i 250 all'ora, ma se non avesse il limitatore supererebbe i 300...>> (anche in questo caso si ha a che fare con affermazioni quantomeno fantasiose e azzardate, perchè la pur potente ammiraglia Lancia i 250 Km orari al massimo li sfiorava, e non agevolmente, ma solo dopo un lancio considerevole, in presenza di condizioni molto favorevoli, e Inoltre ben difficilmente, anche dopo l' esclusione del limitatore di giri, tale autovettura avrebbe potuto raggiungere o addirittura sorpassare i 300 Km orari...

La sequenza dell' estrazione del mitico alettone retrattile della Lancia Thema Ferrari

---- La Lancia Thema nell' immaginario collettivo ----

Il ruolo rivestito dalla Lancia Thema presso l' immaginario collettivo dell' epoca

La Lancia Thema, a causa della notevole carica di innovazioni tecniche e stlistiche di cui era indubbiamente portatrice, entrò immediatamente nelle simpatie del pubblico automobilistico dell' epoca, assurgendo in brevissimo tempo al ruolo di un vero e proprio "Status Simbol", o addirittura a quello di un vero e proprio "fenomeno di costume".

In effetti la fortunatissima vettura divenne in breve tempo l' auto preferita da tutti i Vip (Very important person...) dell' epoca, quali uomini di spettacolo, manager e calciatori, nonchè di coloro i quali amavano definirsi "i giovani rampanti", (i famosi "Yuppies", per intenderci, sicuramente la più tipica e intramontabile icona del mitico decennio degli anni 80...), e taluni sociologi e storici dell' automobilismo hanno addirittura definito la riuscita berlina di prestigio prodotta dal gruppo Fiat-Lancia all' epoca una "tipica espressione dell' edonismo degli anni 80...".

Certo è comunque che essa, per tutto lo svolgimento della sua brillantissima carriera operativa rappresentò una specie di sogno automobilistico per una vastissima cerchia di estimatori e simpatizzanti del modello, e l' indiscutibile successo commerciale che lo stesso ottenne contribuì a rinverdire il blasone della casa madre, pesantemente appannato da anni e anni durante i quali essa aveva collezionato un' impressionante serie di veri e propri "fiaschi commerciali", rappresentati da vetture quali la Lancia Beta, che a suo tempo aveva raccolto tiepidissimi entusiasmi, per giungere sino alla Lancia Gamma, che rappresentò invece un vero e proprio "disastro", sotto tutti gli aspetti.

Questo stato di cose contribuiva poi a mantenerne elevata la quotazione anche sul mercato dell' usato, tanto che i commercianti ai tempi la definirono spesso con l' appellativo di "assegno circolare", poichè chi non disponeva di sufficenti risorse finanziarie per acquistare una versione nuova di fabbrica optava inevitabilmente per l' acquisto di un esemplare usato, ovviamente contraddistinto da un prezzo di acquisto inferiore a quello di un esemplare nuovo, e questo ovviamente incideva meno sulle sue finanze.

Col passare del tempo e l' evolversi della produzione fra i proprietari delle Lancia Thema usate si diffuse poi un' usanza particolare, vale a dire quella di aggiornare stlisticamente le carrozzerie delle vetture appartenenti alle serie precedenti con la componentistica delle serie successive.

In ragione di questa abitudine non era raro vedere in circolazione degli esemplari di Lancia Thema prima serie aggiornati mediante il montaggio della fanaleria bifilare che equipaggiava la seconda serie, ho una seconda serie equipaggiata con l'elaborato paraurti dotazione della terza serie.

Tali modifiche erano rese particolarmente agevoli dal fatto che strutturalmente nel corso della sua evoluzione i lamierati del corpo vettura della Lancia Thema subirono modifiche ridottissime, consentendo perciò una quasi totale intercambiabilità della componentistica e degli accessori della carrozzeria tra la serie non più in produzione e quella più recente.